Dario Fo è stato un artista totale, capace di unire teatro, politica e poesia in una sintesi esplosiva che ha rivoluzionato la scena culturale italiana e internazionale. Giullare moderno, drammaturgo visionario e narratore affilato, ha costruito la sua poetica sulla fusione tra tradizione popolare e impegno civile, dando voce agli ultimi e denunciando le ingiustizie con un'ironia tagliente. La sua opera più celebre, Mistero Buffo, è l'esempio perfetto della sua capacità di reinventare il linguaggio teatrale, attingendo al grammelot e alla gestualità per creare un codice espressivo universale, dove la parola diventa corpo e la risata un'arma politica. La sua produzione artistica è intrisa di un profondo legame con la politica, non solo come tema ma come metodo di lavoro: il teatro per Fo non è mai stato mero intrattenimento, ma uno strumento di lotta e consapevolezza. Dalla denuncia del potere corrotto ai ritratti pungenti di figure storiche e contemporanee, le sue opere hanno sempre sfidato l'autorità con la forza della satira. Il Premio Nobel per la Letteratura, assegnatogli nel 1997, ha riconosciuto proprio questa capacità di "far rivivere la dignità degli oppressi", celebrando un’arte che mescola il riso con il dramma della storia. Fo ha reso il teatro un’esperienza collettiva e democratica, riportandolo nelle piazze, fra la gente, con testi che parlano il linguaggio del popolo senza perdere profondità poetica. La sua eredità vive nella fusione tra parola e azione, tra ironia e indignazione, ricordandoci che l’arte non è mai neutrale, ma sempre un atto di resistenza e di poesia.